Valentina Petrillo: prima atleta trans ammessa ai campionati italiani paralimpici prima della rettifica anagrafica

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Valentina Petrillo, classe 1973, è una velocista napoletana transgender e ipovedente a causa di una malattia genetica rara incurabile. Nel gennaio 2019 inizia la terapia ormonale sostitutiva, percorso particolarmente sofferto per lei, infatti, l'aumento di peso e i forti dolori le impediscono di correre per tre mesi.

Valentina è la prima atleta trans a essere ammessa ai campionati italiani paralimpici femminili senza aver rettificato i documenti, requisito finora richiesto. Nelle tre giornate di gara di quest'anno, a Jesolo, ha portato a casa 3 ori: 100m (13"24), 200m e 400m. 5nmol/L (nanomoli/per litro) è - secondo il regolamento della World Athletics - la soglia sotto la quale deve rimanere, per dodici mesi continuativi, il tasso di testosterone delle atlete MtF senza alcun intervento chirurgico che vogliono gareggiare nella categoria femminile.

Questo è un grande sviluppo per quanto riguarda l'inclusione degli/delle atlet* transgender; soprattutto in un contesto in cui il dibattito è ancora molto acceso sulla questione del "vantaggio fisico", che interessa principalmente le atlete MtF. "Non sono una persona né sleale né scorretta, inseguo un sogno e la felicità. Mi sento donna a prescindere da quello che ho tra le gambe." Dice la Petrillo. L'atleta fa notare come le sue prestazioni siano drasticamente calate da quando ha iniziato la terapia e aggiunge sul suo profilo Facebook: "Meglio donna più lenta piuttosto che uomo più veloce!".

Se riuscirà a qualificarsi per Tokyo 2021 sarà la prima atleta trans a rappresentare l'Italia a livello internazionale; "Vorrei trasmettere quello che provo quando corro e quando affronto le mie difficoltà a esprimere quella che sono, in una società che per forza vuole darti un nome, una collocazione e definirti attraverso un genere sessuale" dice con passione Valentina.

La sua passione e determinazione sono state d'ispirazione per "5 nanomoli - Il sogno olimpico di una donna trans", un film attualmente in lavorazione - diretto da Elisa Mereghetti e Marco Mensa, prodotto da Ethos e da Gruppo Trans e con il sostegno di Uisp (Unione Italiana Sport Per Tutti) e Arcigay - che racconterà la sua storia e, soprattutto, la sua esperienza come atleta transgender. Al film partecipa anche Joanna Harper, studiosa canadese e autrice di numerosi studi sugli/sulle atlet* transgender, in veste di consulente; saranno inoltre coinvolte diverse organizzazioni americane impegnate per la corretta rappresentazione delle persone trans nei media, compresa la rivista Outsports. La Petrillo commenta così a riguardo del progetto: "Vorrei arrivare soprattutto a chi, ancora oggi, crede che essere trans sia un peccato, a chi crede che esistano solo due colori. Vorrei trasmettere la mia esperienza a tanti ragazzi smarriti che sentono dentro ‘qualcosa’ ma sono costretti a nascondersi e si chiudono in se stessi. Vorrei non sentire mai più dire 'avevo paura".


FONTI: Il Gazzettino, La Gazzetta dello Sport, TPI.it, Runner's World, il Fatto Quotidiano, Gay.it, Fidal

16 sett 2020 - Il Gruppo Trans e il direttivo G.A.G.A. Vicenza

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